Puglia da gustare: le ostie piene di mandorle e miele e altri dolci tipici del Gargano
Le bellezze naturalistiche della regione Puglia sono fra le più note ai vacanzieri italiani ed esteri. Lo stesso vale però per la ricca scelta enogastronomica del territorio. A essere più famose sono le preparazioni salate, come la focaccia e le bombette, ma anche quelle zuccherine meritano un capitolo a parte. Fra le più particolari e rappresentative non ci sono solo i pasticciotti, ma anche le ostie piene e le cartellate.
La storia delle ostie piene
Questi dolci sono tipici della zona del Gargano. Lo sperone di Italia infatti è intriso di un’aura spiccatamente religiosa, soprattutto grazie alla presenza del famoso Santuario di San Michele Arcangelo. Non c’è dunque da stupirsi che questa influenza si veda anche nelle ricette culinarie. Le caratteristiche ostie piene sono una delizia, che come spesso accade, è frutto di un fortunato errore. Nella cucina delle clarisse infatti si stava preparando l’impasto per creare l’apparato liturgico: nel contempo una di loro stava mescolando del miele con delle mandorle tostate. Una di queste scivolò su un ripiano e una suora per non sporcarsi le mani, usò un’ostia per staccarla dal tavolo. La parte caramellata non si tolse più dalla superficie utilizzata per raccoglierla. Così nacque l’idea di farcire due sottili cialde di pane con un ripieno a base di quei due ingredienti, resi robusti e aromatici dalla aggiunta di un pizzico di cannella.
La simbologia cristiana nascosta dietro alle famose cartellate pugliesi
Sempre a testimonianza della tradizione cattolica della zona ci sono anche le più conosciute cartellate. Queste sono delle sfoglie di pasta dolce accartocciate che vengono poi fritte in abbondante olio. Sono generalmente servite in occasione delle festività di Natale e Pasqua proprio per la loro forma caratteristica. Infatti sembrano una corona che può richiamare sia l’aureola di Gesù Bambino che la corona di spine del Cristo crocifisso. Alcuni invece riconoscono in esse una sorta di un gomitolo che potrebbe ricordare le fasce che avvolgevano il Salvatore al momento della nascita.