I siti Unesco: solennità di Culto e Natura
LA FORESTA UMBRA
Dal 7 luglio 2017 le faggete vetuste della Foresta Umbra sono iscritte nella Lista dei Beni Patrimonio naturale dell’Umanità tutelati dall’UNESCO nell’ambito del bene transnazionale “antiche faggete primordiali dei Carpazi e di altre regioni d’Europa”.
La natura è rigogliosa a Monte Sant’Angelo. Qui, nel cuore del Parco Nazionale del Gargano, cresce la più estesa formazione di latifoglie d’Italia ed una delle più grandi d’Europa: la Foresta Umbra. Il nome viene dall’ombra creata dalla fitta vegetazione, che lascia filtrare pochissimi raggi di sole.
Si estende su una superficie di 10.500 ettari con una altitudine che passa dagli 832 mt del Monte Iacotenente ai 165 mt slm nella zona di Cartate. È composta di faggi, cerri, querce, aceri e lecci.
Nella Foresta Umbra il faggio riesce a raggiungere 350 anni di età (a quote simili difficilmente raggiunge i 250) ed un’altezza di 45 metri (solitamente la statura non supera i 35).
Una riserva naturale, in cui vivono rari esemplari di flora e fauna. Il “capriolo italicus”, il cinghiale, il picchio, la donnola, il daino, la volpe e il gatto selvatico popolano la foresta in tutta tranquillità.
Tra i suoi faggi, i castagni, i cerri, i carpini, le querce, i lecci, i tassi, gli abeti, gli aceri e i frassini, si snodano 15 affascinanti sentieri naturalistici attrezzati per escursioni e giri in mountain bike. Potrete così godere dell’aria pulita e salubre, consumare il pranzo nelle aree pic-nic e dare da mangiare agli animali presenti nella riserva.
Vivere, insomma, un’esperienza unica a contatto con la natura: 32 sono i km di sentieri attrezzati per fare hiking e trekking.
Si estendono dalla Emilia Romagna alla Basilicata le dieci Antiche Faggete italiane riconosciute come Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO per il loro eccezionale valore naturalistico e per l’incredibile biodiversità che le contraddistingue.
Le Antiche Faggete italiane rientrano nel contesto del sito ambientale transnazionale delle “Foreste primordiali dei faggi dei Carpazi e di altre regioni d’Europa”. Le foreste vetuste italiane sono state selezionale per la loro unicità biologica ed ecologica.
Questo prestigioso riconoscimento assume un valore ancor più rilevante se si considera che a fronte dei 53 siti UNESCO italiani, solo cinque hanno ottenuto il riconoscimento per gli aspetti naturali: le Isole Eolie, Monte San Giorgio, l’Etna, le Dolomiti e ovviamente le Antiche Faggete.
Nei dieci siti naturalistici italiani protetti dall’UNESCO rientrano le Foreste Casentinesi in Emilia Romagna; le Faggete del Parco Nazionale di Abruzzo, Lazio e Molise, nei comuni di Villavallelonga, Lecce nei Marsi, Pescasseroli e Opi in Abruzzo; la Faggeta del Monte Cimino e del Monte Raschio nel Lazio; la Foresta Umbra nel Parco Nazionale del Gargano in Puglia; la Foresta di Cozzo Ferriero in Basilicata, nel Parco del Pollino.
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