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Sulle orme dei Longobardi: itinerari di spiritualità e potere in Puglia

La Puglia è una delle mete più gettonate per l’estate, soprattutto per le sue spiagge bianche e per il suo mare cristallino. Vanta però anche un immenso patrimonio storico e artistico che non sempre è noto ai turisti di passaggio. Un patrimonio ricco di varietà e di accenti, che vede a dialogo la cultura greco bizantina, araba, longobarda e cristiana, a definire un tessuto culturale dalle molteplici suggestioni iconografiche: particolare, quella Longobarda accattivante e suggestiva per le sue capacità di declinare il proprio sostrato germanico con la tradizione classica e romano-cristiana. Paolo Diacono, lui stesso longobardo di lingua latina, storico e autore della celebre Historia Longobardorum, scrive che furono i veri continuatori, molto più dei Bizantini, della civiltà romana.

La Puglia e i Longobardi

L’Italia longobarda si divideva in due principali aree di influenza, l’Italia maior e l’Italia minor, questa pertinente l’area meridionale e gravitante intorno al ducato di Benevento, che dopo il 560 d.C. assorbì il Gargano. Qui dal V secolo si era imposto il culto dell’Arcangelo Michele, congeniale ai Longobardi che ravvisavano in lui le caratteristiche del pagano “Wodan”, dio della guerra, protettore di eroi e combattenti. 

Dal VII secolo il luogo divenne il santuario nazionale dei Longobardi. La devozione per San Michele si diffuse in tutto l’Occidente e Monte Sant’Angelo divenne il modello per tutti i santuari edificati in Europa, incluso quello normanno di Mont-Saint-Michel. 

Le principali dinastie longobarde diedero vita a opere di ristrutturazione per facilitare l’accesso alla grotta primitiva e il ricovero dei pellegrini, come confermato dalle iscrizioni rinvenute in loco. A determinare il linguaggio longobardo, su l’intero territorio italiano, facendone pertanto una matrice comune, è la cosiddetta pratica dello “spoglio”, un’attività che riutilizzando materiali di precedenti architetture di origine romana, garantiva al tempo stesso il mantenimento di un alto grado di bellezza, come pure la forza di un messaggio simbolico chiaro e consapevole, legittimando il nuovo perché fondato sulle basi dell’antico, glorioso e universale.

Le nuove tendenze artistiche e architettoniche da essi elaborate, unite agli apporti di artisti e artigiani orientali impegnati nei cantieri, divennero le basi su cui si fondarono la successiva “rinascita” carolingia e la diffusione di una cultura per la prima volta “europea”.