L’Abbazia di Santa Maria del Pulsano. Un luogo di antico fascino
Nel cuore del Gargano si erge un monastero ammantato di storia e religiosità, Santa Maria del Pulsano. Eretto sull’omonimo colle, le sue origini più antiche si attestano al VI secolo, momento in cui fu edificato per volere di papa San Gregorio Magno. Inizialmente ci fu un insediamento dei monaci di S. Equizio fino a che intorno al X secolo non arrivarono i cluniacensi.
Il monastero di Santa Maria del Pulsano dal mito alla modernità
Venne distrutto successivamente da delle incursioni saracene e ricostruito nel XIII secolo da San Giovanni da Matera su indicazione di un’apparizione mariana. Per questo motivo la Vergine ancora oggi è un oggetto di venerazione molto forte della popolazione locale. Da questo momento in poi si creò un ordine monastico autonomo, gli “eremiti pulsanesi” detti anche “gli scalzi” che diffusero da questo punto nevralgico tutte le loro dottrine in tutta la penisola. Sono infatti presenti fra nord e sud su tutto il territorio ben oltre 40 luoghi di culto riconducibili a questa organizzazione. Alcuni di essi si possono anche trovare al di là dell’Adriatico. Questi luoghi erano una meta cenobitica per raggiungere una completa ascesi e unione con lo spirito. Infatti ci sono parecchie celle a testimonianza di questa impronta solitaria e tutti dei circuiti che comprendono anche i luoghi di lavoro. Dal XIV al XV questo ordine subì una estinzione e il luogo venne riutilizzato dai diversi generi di monaci e frati. La Chiesa detenne questa oasi di pace fino quasi agli anni ’70 del ‘900. Nel 1969 infatti cominciò a versare in un progressivo stato di abbandono e fu continua mira di razzie. Dagli anni ’90 però è incominciata una azione di recupero prima ad opera di volontari e poi di nuovo da parte dei monaci. Dal 1997 ad oggi questi si sono riappropriati del posto.